“Oggi abbiamo assistito a una delle pagine più vergognose della storia democratica di Viareggio”

Lo affermano i consiglieri dell’opposizione:

“Dopo aver provato in ogni modo a evitare la discussione in Consiglio della delibera Anac che ha affermato l’inconferibilità dell’incarico di Presidente del CdA della società Sea Risorse spa all’Avv. Fabrizio Miracolo, dopo che ciò è stato possibile solo a seguito del reiterato intervento della Prefettura di Lucca, oggi l’Amministrazione Comunale ha imposto la discussione segreta di un argomento del quale i viareggini e i torrelaghesi hanno diritto a una completa e puntuale conoscenza. Hanno diritto a sapere cosa ha dichiarato l’Autorità Anti Corruzione e come il Sindaco e l’amministrazione intendano attivarsi con tutti gli strumenti utili all’esecuzione del provvedimento che, fino ad oggi, non risulta sospeso.
Un consiglio comunale a porte chiuse implica l’obbligo, per tutti i consiglieri partecipanti, di non riferire niente della discussione in aula e, quindi, di non informare i nostri cittadini che ci hanno votato. Significa voler tenere all’oscuro la città, compromettere e ferire la trasparenza della cosa pubblica con un atto grave che crea un precedente e al quale ci siamo dichiarati fermamente contrari abbandonando l’aula, tutti noi consiglieri firmatari della mozione. Perché per noi il consiglio comunale è espressione massima di trasparenza e democrazia che devono essere rese e tutelate attraverso una comunicazione tanto corretta quanto necessaria. Nessuno può permettersi di svilire questo organo istituzionale a mero conciliabolo di una pseudo società segreta.
Il Sindaco, oggi più volte in difficoltà a tal punto da scadere in attacchi beceri e offensivi verso i sottoscritti, evidentemente si vergogna di discutere in modo trasparente un argomento che crea imbarazzo alla stessa maggioranza e che, in città, è fonte di gravissimo disagio da tempo.
Le Istituzioni pubbliche sono una cosa seria, invece vengono trattate come cosa personale a tal punto che si è deciso di finanziare con soldi pubblici (ben € 13.894,00 all’Avvocato) un ricorso contro la delibera Anac, malgrado vi sia forte dubbio circa la sussistenza di un interesse giuridico concreto dell’Amministrazione Comunale.
Questa difesa ostinata, priva di senso apparente, di questa nomina nel campo delle società che gestiscono i rifiuti, ci lascia basiti e stupefatti. Alla luce di quanto accaduto oggi, informeremo e coinvolgeremo gli organi superiori competenti affinché il provvedimento Anac trovi un’esecuzione giuridicamente e legalmente corretta”.

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